Fermiamoci a osservare un insetto, una foglia, un fiore, un seme, un pesce, un anemone di mare…
Gli spunti della creatività nascono anche dalla “grande Creazione”.
La Natura, madre di tutto cio’ che di animato appartiene alla Terra, offre da sempre, alla vista, allo Spirito,e a infiniti flussi di generazioni di uomini, la sua instancabile bellezza,capace di tessere la geometrica perfezione della tela di ragno, le sinuose curve del giglio, l’ingarbugliata trama delle fronde degli alberi, la meraviglia geometrica delle squame dei pesci,i variopinti piumaggi degli uccelli e le loro misteriose traiettorie nello spazio.
Niente di più incantato si puo’ offrire a occhio umano se non la bellezza sconfinata della mano invisibile che plasma in un infinito mandala, creature di ogni genere, comprese le pietre, anche loro silenti portatrici di energia vitale, mute testimoni di secoli di storia, e di racconti mitici che si perdono nella notte dei tempi.
In quest’ottica, creare è quindi il frutto dell’umile osservazione di tanta bellezza,il seme della gratitudine che fiorisce dall’animo sensibile, la palpitante intrepida resa di fronte a cio’ che è irripetibile, ma anche interpetrabile.
All’uomo è dato il dono della creatività,e questo talento ha il “dovere” di esprimersi per nutrire un bene comune,la purezza che alberga negli strati sottili dell’energia, che ogni essere umano puo’ sentire nel flusso magico della vita, e che ci trasporta vicini al regno invisibile, laddove sgorga la vera infinita bellezza .